Qui, lungo il Cammino di San Nilo, si aprono due ferite nella montagna: la Grotta di San Michele e la Grotta dell’Angelo. Più avanti, come un respiro profondo della terra, le Grotte del Bussento. Tre mondi diversi, ma connessi. Tre esperienze che lasciano il segno.
Grotta di San Michele – Tra demoni e visioni
Dove si trova?
Sopra Caselle in Pittari, a pochi chilometri da Morigerati (SA). Raggiungibile con una camminata nel bosco di circa 30 minuti.Storia e culto:
Le prime tracce risalgono all’VIII-IX secolo, quando i monaci italo-greci e longobardi veneravano San Michele Arcangelo come protettore delle grotte e dei monti.
Secondo la leggenda locale, un pastore fu attirato da una luce dentro la grotta: trovò un altare già pronto e sentì la voce dell’Arcangelo. Da allora, il posto fu considerato sacro.
Cosa troverai dentro:
Una cavità profonda, un altare scavato nella pietra viva, tracce di affreschi cancellati dal tempo e graffiti lasciati da pellegrini. L’umidità ti entra nelle ossa, ma il senso di protezione è quasi fisico.
Grotta dell’Angelo – Il santuario nel vuoto
Dove si trova?
Tra Torre Orsaia e Casaletto Spartano. Distante circa 8 km dalla Grotta di San Michele (in auto 15 minuti, a piedi 2 ore nel bosco seguendo tratti del Cammino di San Nilo).
Storia e significato:
Anch’essa usata come luogo di culto già dal X secolo, la Grotta dell’Angelo fu un rifugio spirituale per eremiti e pellegrini. Si racconta che in tempi di peste i locali vi si rifugiassero per pregare “l’angelo guardiano”.
Curiosità:
Secondo la leggenda, una colonna di luce scende ogni 29 settembre (festa di San Michele) e illumina una piccola croce scolpita nella roccia. Molti ancora oggi salgono per quella data.
Le Grotte del Bussento – Dove l’acqua scompare e riappare
Dove si trovano?
All’interno dell’Oasi WWF di Morigerati. A circa 5 km in linea d’aria dalla Grotta di San Michele.
Cosa le rende uniche:
Qui il fiume Bussento scompare nel sottosuolo per poi riemergere dopo chilometri, modellando cavità enormi e scenografiche.
Non sono grotte “religiose”, ma il silenzio e l’energia che si respira dentro è sacro a modo suo.
Il Cammino di San Nilo – Una via spirituale, ma anche selvaggia
Cos’è:
Un antico cammino spirituale lungo oltre 100 km, che collega Sapri a San Giovanni a Piro, attraversando boschi, eremi, grotte e borghi del Cilento interno.
Perché è speciale:
San Nilo da Rossano (monaco del X secolo) attraversò questi luoghi in solitudine per poi fondare abbazie. Ancora oggi il cammino conserva quel mix di fatica e fede che lo rende unico.
Tappe interessanti:
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Casaletto Spartano
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Caselle in Pittari
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Morigerati
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Bosco
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San Giovanni a Piro
Molti tratti sono non segnalati, perfetti per chi ama l’esplorazione libera, ma si consigliano GPS o app per escursionismo.
INFO PRATICHE (per chi vuole andarci davvero)
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Periodo consigliato: primavera/autunno
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Abbigliamento: scarpe da trekking, torcia, zaino leggero
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Accessibilità: le grotte sono solo parzialmente accessibili (non adatte a sedie a rotelle o passeggini). Le Grotte del Bussento hanno percorso meglio strutturato.
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Coordinate approssimative:
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Grotta di San Michele: 40.1357, 15.5792
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Grotta dell’Angelo: 40.1370, 15.6250
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Grotte del Bussento: 40.1236, 15.5783
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