il Mulino Calambrìt di Lavello in provincia di Potenza emerge non solo come un simbolo del passato agricolo e industriale della regione, ma anche come custode di storie avvincenti, di innovazione e, purtroppo, di un oscuro mistero. Dimenticate la vaga storia, addentriamoci nei dettagli che rendono questo luogo davvero unico.
Il Mulino Calambrìt non era un mulino qualunque. Fondato nel 1872 dalla famiglia Calambrìt, questo complesso industriale rappresentò un vero e proprio fiore all'occhiello per Lavello e per l'intera Basilicata. Immaginate la sua mole imponente, animata dal rombo delle macchine e dal viavai degli operai che lavoravano incessantemente, trasformando il grano in farina.
Ma ciò che rende il Calambrìt un pioniere assoluto è la sua fama di essere stato uno dei primissimi mulini del Sud Italia a produrre pasta confezionata su scala industriale! In un'epoca in cui la pasta si acquistava sfusa o si faceva in casa, l'intuizione dei Calambrìt di confezionarla e commercializzarla fu rivoluzionaria. Questa innovazione non solo diede lavoro a centinaia di famiglie, ma proiettò Lavello sulla mappa dell'industria alimentare nazionale, rendendola un centro nevralgico per la produzione di un bene primario.
Il mulino era un complesso autosufficiente, dotato di un proprio pastificio, magazzini, e persino di una centrale termica. Era un microcosmo produttivo, un esempio lampante di come l'ingegno e l'intraprendenza potessero trasformare un territorio.
L'Ombra del 1927: Il Tragico Delitto che Sconvolse Lavello
Purtroppo, la storia del Mulino Calambrìt è macchiata da un evento che ancora oggi aleggia tra le sue mura e nei ricordi degli anziani di Lavello: un efferato omicidio avvenuto nel 1927.
La vittima fu il direttore del mulino, Antonio Calambrìt, nipote del fondatore. La sera del 12 febbraio 1927, Calambrìt fu ritrovato senza vita all'interno dell'ufficio del mulino, colpito a morte. Le indagini dell'epoca furono complesse e si concentrarono su diverse piste, tra cui la rapina o dissidi interni legati alla gestione del mulino. La notizia sconvolse profondamente Lavello, un paese abituato alla laboriosità ma non a tali atti di violenza.
Sebbene un colpevole fu individuato e condannato, la vicenda lasciò dietro di sé molte domande irrisolte e un'aura di mistero che persiste. Ancora oggi, si dice che le mura del mulino custodiscano i segreti di quella notte, e non è raro sentire racconti sussurrati che attribuiscono al luogo una presenza inquietante o un'energia particolare legata a quel tragico evento.
Desideriamo informare i nostri lettori che le informazioni storiche e i dettagli relativi al Mulino Calambrìt di Lavello, in particolare quelli concernenti l'omicidio del 1927, sono stati raccolti attraverso ricerche su testimonianze orali locali e articoli di giornale dell'epoca.
Come spesso accade con eventi così lontani nel tempo, le narrazioni possono differire leggermente o contenere imprecisioni dovute alla memoria storica e alle interpretazioni successive. Ci siamo impegnati a presentare i fatti nella maniera più accurata possibile, basandoci sulle fonti disponibili
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