Il Castello di Gesualdo, in provincia di Avellino, ha origini medievali e deve il suo nome alla famiglia Gesualdo, che lo trasformò da fortezza difensiva a residenza signorile. Il personaggio più celebre legato al castello è Carlo Gesualdo, principe e compositore rinascimentale, che lo ampliò alla fine del XVI secolo, rendendolo un centro culturale con teatro e spazi dedicati alla musica.
Nel corso del tempo ha subito varie modifiche e restauri, soprattutto dopo il terremoto del 1980. Oggi è visitabile e ospita eventi culturali, mostre e una collezione di strumenti musicali ispirata a quelli posseduti da Carlo Gesualdo, tra cui la replica di un clavicembalo cromatico e una chitarra barocca.
Questi strumenti riflettono l'ambiente musicale dell'epoca e l'interesse del principe per la musica.
Carlo Gesualdo, principe di Venosa, era una figura complessa e controversa. Da un lato, era un geniale compositore, noto per la sua musica innovativa e sperimentale, in particolare i suoi madrigali in anticipo sui tempi. La sua passione per la musica era così profonda che si fece costruire strumenti particolari e promosse la cultura musicale nella sua corte.
Dall'altro lato, la sua fama è macchiata dal brutale omicidio della moglie Maria d’Avalos e del suo amante nel 1590, scoperti in flagrante adulterio. L’omicidio, pur essendo "giustificato" dalle leggi dell’epoca per ragioni d'onore, fu particolarmente violento e segnò profondamente la sua vita. Si dice che, dopo il duplice omicidio, Carlo si ritirò nel suo castello a Gesualdo, in Irpinia, dove visse tormentato dal senso di colpa.
Secondo la leggenda, il rimorso per il suo gesto segnò profondamente la sua permanenza al castello. Si narra che, nelle notti di luna piena, una figura femminile, identificata come il fantasma di Maria d'Avalos, si aggiri nei dintorni del maniero, piangendo e urlando disperatamente.
il Castello di Gesualdo è una struttura imponente, con una superficie abbastanza estesa che si sviluppa su più livelli. Il castello presenta una pianta quadrata con torri angolari, fossati e mura spesse che una volta servivano a difendere la rocca. Sebbene l'edificio sia stato trasformato nel corso dei secoli, mantiene ancora un aspetto maestoso, con ampie corti interne e una vista panoramica sulla valle sottostante.
La grandezza del castello si riflette anche nelle numerose stanze e nei suoi spazi dedicati alla cultura, come il teatro rinascimentale, e alle mostre, come quella dedicata agli strumenti musicali di Carlo Gesualdo.
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