Urbex Taxi

Monteverde e la roccia col ghigno: quando la natura ha senso dell’umorismo prov AV

C’è un angolo nascosto a Monteverde, in Irpinia, dove la pietra ha preso vita. Non è un’opera d’arte né un gioco di illusioni: è una formazione naturale che ha assunto, per qualche misteriosa alchimia di tempo, vento e geologia, le sembianze inquietanti di un volto umano.

Ma non un volto qualunque.

Quello che vedi è un ghigno storto, quasi beffardo, scavato nella roccia come da una mano invisibile. Gli occhi sono cavità profonde, l’aria generale è quella di un vecchio burlone o di un demone dormiente. E appena di lato, come in una scena perfetta da film gotico, una casetta in pietra si appoggia a quel volto come se fosse la sua compagna da secoli.

È difficile dire se sia la natura a imitare l’arte o se, in fondo, qualcuno lì abbia davvero voluto lasciare un segno. Ma una cosa è certa: ti fermi a guardarlo… e ti senti osservato.

La casetta accanto: superstizione o sopravvivenza?

La piccola costruzione addossata alla roccia è una vecchia casupola rurale, fatta di blocchi  e tetto con i classici coppi in terracotta, probabilmente usata un tempo come ricovero per attrezzi o animali. Eppure, con quel volto roccioso alle spalle, acquista un’aura totalmente diversa: sembra uscita da una fiaba oscura o da una leggenda di streghe e spiriti montani.