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Wild Urbex Estremo: Ghost town di Gallicchio e le Grotte del Fosso dei Monaci (PZ)

Immagina di trovarti nel cuore della Basilicata, circondata dal silenzio di una natura ancora selvaggia, dove il tempo sembra essersi fermato. Questo è quello che si prova durante un Urbex Wildex Tour a Gallicchio Vetere, o come lo chiamano alcuni, Gallicchio Vecchia. Un posto abbandonato, ma pieno di storie e misteri, dove le rovine parlano, anche se a bassa voce.

Gallicchio Vetere è il vecchio centro abitato di Gallicchio, ormai disabitato da decenni. Le case in pietra, ormai diroccate, si affacciano su vicoli stretti e sterrati, ricoperti da erbacce e muschio. È un vero labirinto dimenticato, dove ogni angolo nasconde un dettaglio affascinante: una porta ancora intatta, un camino annerito, resti di affreschi sbiaditi.

Il tour è wildex perché qui non c’è nulla di organizzato o restaurato. Si cammina tra rovi, sterpaglie e detriti, in salita e discesa, spesso fuori dai sentieri tracciati. È un'esperienza autentica, cruda, che ti fa sentire davvero esploratore. Non ci sono cartelli, né guide: solo tu, il tuo zaino, e lo spirito d’avventura. Lì si respira un’aria diversa, fatta di silenzio profondo, fruscii di animali nei boschi vicini, e il rumore delle proprie scarpe su pietre dimenticate.

Durante l’esplorazione si può anche intuire perché il borgo è stato abbandonato: probabilmente per frane, isolamento, o semplicemente perché la gente ha cercato una vita più comoda altrove. Ma qui è rimasto il fascino malinconico delle cose perse, che per chi ama l’urbex, è pura poesia.

Insomma, Gallicchio Vetere è il posto giusto per chi cerca autenticità, silenzio e un pizzico di mistero. Un luogo ideale per chi vuole sporcarsi le mani (e le scarpe), per chi ama camminare nella storia dimenticata e vivere un’avventura fuori dal tempo.

Ma non finisce qui' se Gallicchio Vecchia e' una ghost Town Urbex puro, c'e' anche la parte Wildex "Il Fosso dei Monaci" vicino Gallicchio. Non è solo una gola nella roccia: è un pezzo di anima della Basilicata più nascosta e autentica.

Questo posto è una specie di canyon naturale, scavato dal tempo e dall’acqua, dove le pareti sembrano raccontare storie. Non è difficile immaginare, mentre cammini tra le pietre e il silenzio, gli abitanti di Gallicchio Vetere che fuggono dalle incursioni dei saraceni e trovano rifugio proprio lì, in grotte scavate nella roccia, che ancora oggi si possono vedere. Quelle grotte non sono solo buchi nel muro: sono case, rifugi, speranze. Un’intera comunità che si è reinventata sotto terra, in mezzo alla natura.

Il nome stesso – Fosso dei Monaci – evoca qualcosa di mistico. Pare che lì abbiano vissuto anche monaci basiliani, in eremitaggio, in preghiera, nascosti dal mondo ma profondamente legati alla terra. Anche se non ci sono prove certe, quel silenzio che senti quando ci arrivi sembra proprio spirituale.

Il bello è che non è un sito turistico in senso classico: non ci sono bar, biglietti, selfie point. È tutto selvaggio, vero. Ci arrivi con un po’ di trekking, scarpe comode e tanta voglia di esplorare. Ma quando arrivi, ti ripaghi con panorami mozzafiato, la voce del vento tra le rocce, e una sensazione di essere finita in un altro tempo.