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Cosa collega un monastero barocco, un castello di Federico II e un brigante famoso? in prov PZ


Ad Avigliano, il tempo sembra rallentare davanti alla facciata barocca della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Pietra chiara, portale scolpito e statue che guardano dall’alto: ogni dettaglio racconta secoli di devozione. Il complesso nacque nel 1615 per ospitare i frati francescani riformati, uomini che dedicavano la loro vita alla preghiera e allo studio. Nel 1786 la chiesa venne completata e il monastero divenne un punto di riferimento non solo religioso, ma anche culturale, con una biblioteca aperta agli studiosi e lezioni di filosofia.

Poi, la storia cambiò direzione. Con la soppressione degli ordini religiosi, il silenzio dei corridoi venne spezzato dal rumore di chiavi e serrature: il monastero fu trasformato in riformatorio minorile. Le stesse mura che avevano ascoltato preghiere e canti ora custodivano storie difficili e vite in cerca di riscatto. Dopo la chiusura, arrivò un lungo periodo di abbandono, finché restauri recenti hanno ridato dignità al luogo. Oggi la chiesa è visitabile in alcune occasioni, mentre alcune parti del monastero si aprono al pubblico solo in eventi speciali.

Passeggiare qui è un viaggio nel tempo: nella navata centrale lo sguardo si perde tra stucchi e volte a botte, nel chiostro il silenzio avvolge come una carezza, e nei corridoi si percepisce l’eco di chi, in epoche diverse, ha trovato rifugio o prigionia.

Una tappa in più: il Castello di Lagopesole>>>>>>CLICCA QUI?>>>>>

A pochi chilometri dal monastero, si erge il Castello di Lagopesole, una delle fortezze più affascinanti della Basilicata. Costruito nel XIII secolo per volontà di Federico II di Svevia, è l’unico castello dell’imperatore a custodire una vera chiesa al suo interno, la Cappella Palatina. Dalle sue mura, lo sguardo domina le vallate circostanti, e non è difficile immaginare cavalieri, dame e cortigiani muoversi tra le sale.

Nel tempo, il castello ha conosciuto molte vite: residenza imperiale, rifugio di caccia, fortezza militare, e persino covo di briganti. Oggi, dopo recenti restauri, è di nuovo aperto al pubblico e ospita mostre, eventi culturali e il Museo dell’Emigrazione Lucana.

Visitare Santa Maria degli Angeli e il Castello di Lagopesole nello stesso giorno significa attraversare in poche ore due mondi diversi: la quiete spirituale di un monastero e la potenza storica di una fortezza medievale. Due luoghi che, a modo loro, custodiscono ancora le voci del passato.

Ma Avigliano e' anche il paese natale di Ninco Nanco, al secolo Giuseppe Summa (1833-1864), nacque proprio ad Avigliano, lo stesso paese che custodisce Santa Maria degli Angeli. Fu uno dei più noti luogotenenti del brigante Carmine Crocco, protagonista del brigantaggio postunitario in Basilicata. Temuto dai soldati e rispettato dai compaesani, era conosciuto per il suo coraggio feroce e per una sorta di “codice d’onore” verso i più poveri.

Il legame con il territorio è forte: proprio il vicino Castello di Lagopesole fu, nel 1861, uno dei rifugi utilizzati dalla banda di Crocco e Ninco Nanco, trasformandosi da fortezza medievale a teatro di ribellione contro il nuovo Regno d’Italia.