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Il bastone di San Canio si muove da solo: un miracolo che sfida la scienza ad Acerenza PZ

San canio protettore acerenza pz

Tra le colline della Basilicata,  sorge Acerenza, un borgo sospeso nel tempo. Qui, nella maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio, si conserva uno degli oggetti più enigmatici della devozione lucana: il bastone di San Canio, un manufatto che da secoli incuriosisce pellegrini, fedeli e scettici per un dettaglio sorprendente — pare che si muova da solo.

San Canio, secondo la tradizione, fu un vescovo africano vissuto intorno al III secolo d.C. Uomo di fede e di coraggio, subì persecuzioni durante l’Impero Romano e, secondo la leggenda, sarebbe giunto miracolosamente fino ad Acerenza, dove trovò pace e dove ancora oggi è venerato come patrono del paese.

Ogni 25 maggio la cittadina si veste a festa per ricordarlo: processioni, riti e antiche tradizioni popolari si intrecciano in un clima di devozione autentica. Ma il vero protagonista, da secoli, è il suo bastone, conservato nella cripta della Cattedrale.

Chi visita Acerenza e scende nella cripta, si trova davanti a un altare di pietra con una nicchia chiusa da un vetro: all’interno, il bastone di San Canio. È un semplice pezzo di legno, nodoso, senza ornamenti né dorature. Eppure, è oggetto di un fenomeno che nessuno è riuscito a spiegare del tutto.

Molti testimoni — tra cui studiosi, religiosi e semplici visitatori — affermano che il bastone cambia posizione da un giorno all’altro, o addirittura si solleva leggermente come sospeso nell’aria. Nessun magnete, nessun filo, nessun trucco: il bastone sembra muoversi di propria volontà, come se rispondesse a qualcosa che non possiamo vedere.

La tradizione popolare dice che il bastone si avvicina a chi ha fede sincera, mentre rimane immobile davanti a chi è scettico o “impuro di cuore”. Una leggenda che, vera o no, contribuisce a rendere questo luogo unico in Italia — un punto d’incontro tra spiritualità e mistero.

Acerenza non è un semplice borgo: è un luogo che sembra vivere fuori dal tempo. Visitare il bastone di San Canio non significa solo assistere a un “miracolo”, ma toccare con mano una storia che unisce fede, mistero e scienza.

Chi ama i luoghi insoliti, l’archeologia sacra e l’esplorazione di posti poco conosciuti troverà in Acerenza una meta perfetta. Si può combinare la visita al borgo con un piccolo trekking panoramico o con un tour dei vicoli medievali che circondano la Cattedrale, fino al belvedere da cui si domina l’intera valle del Bradano.

E se ami fotografare, questo è il posto ideale: la luce del tramonto sulla Cattedrale è qualcosa che non si dimentica facilmente.

Curiosità e simbolismo

  • Si dice che il bastone rappresenti il potere spirituale di San Canio, capace di “guidare” i fedeli anche dopo la morte.

  • Alcuni studiosi pensano che il movimento del bastone possa essere legato a fenomeni fisici come l’umidità o la dilatazione del legno, ma nessuna spiegazione ha mai convinto davvero.

  • Ogni tanto, i fedeli raccontano che il bastone “risponde” alle preghiere con piccoli spostamenti, come se volesse comunicare.

  • Statua san canio vescovo


Il.vestito di san canio rosso porpora con ricami oro

Altare dove viene custodito il bastone di san Canio


Fritoia da cui vedere il bastone



Cattedrale di Acerenza veduta

Ingresso cattedrale acerenza