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Bonito: il borgo dei murales, dei misteri e della mummia miracolosa AV


Bonito è un piccolo paese dell’Irpinia, in provincia di Avellino, che ha saputo trasformarsi in una meta unica unendo arte, storia e mistero. Passeggiando per le sue strade, si scopre un borgo che sembra un museo a cielo aperto: le facciate delle case sono ricoperte da murales spettacolari, realizzati da artisti italiani e internazionali. Queste opere raccontano storie di vita, tradizioni contadine, sogni e simboli, creando un contrasto sorprendente con le antiche case in pietra.

Ma quello che colpisce non è solo l’arte: è il contrasto. Molti murales si trovano proprio su vecchi ruderi, resti di abitazioni che il tempo e il terremoto del 1980 hanno segnato. Questo dona a Bonito un’atmosfera quasi da “ghost town”, con vicoli silenziosi, case cadenti e improvvisi muri pieni di vita, disegni che parlano di speranza, memoria e identità.

I murales di Bonito non sono semplici decorazioni, ma messaggi che invitano a riflettere. Alcuni hanno tratti onirici, altri affrontano temi profondi come la natura, la memoria, il rapporto tra uomo e tempo. Il progetto nasce per ripopolare il borgo e portare nuova vita nelle sue strade. Passeggiare tra queste opere è come fare un viaggio nel contemporaneo senza lasciare l’atmosfera autentica dell’Irpinia.

Oltre all’arte urbana, Bonito custodisce un lato misterioso. Qui si trova una chiesetta particolare, semplice all’esterno ma affascinante per la sua storia: la Cappella Camuso, che ospita la mummia di Zio Vincenzo. Questo corpo, rimasto intatto per secoli, è al centro di racconti di guarigioni miracolose e apparizioni in sogno. All’interno della cappella, oltre alla teca con la mummia, ci sono ex-voto e testimonianze lasciate dai fedeli.

Bonito è quindi un borgo che unisce arte moderna e tradizioni antiche, dove i colori dei murales si intrecciano con le storie popolari e la spiritualità. Un luogo perfetto per chi cerca itinerari insoliti in Campania, lontani dalle mete turistiche più comuni.

Chi ha creato questi murales?

L’idea è nata dal Collettivo BOCA, un gruppo di giovani che dal 2011 ha portato nel borgo artisti da tutto il mondo. Oggi ci sono più di quindici opere firmate da nomi importanti della street art come Millo, Bosoletti, Alex Senna, Milu Correch, Tellas, Camilla Falsini e tanti altri. Ogni artista ha lasciato la propria impronta, trasformando Bonito in una galleria all’aperto conosciuta a livello internazionale.

Tra i murales più famosi c’è “Genesi” di Francisco Bosoletti, una figura femminile monumentale dipinta su tre pareti di edifici in parte abbandonati. Questa opera è entrata nella classifica delle più belle al mondo, portando Bonito sotto i riflettori degli appassionati di arte urbana.

Un borgo che unisce arte e mistero

Oltre all’arte, Bonito custodisce anche storie misteriose e di fede popolare. Qui si trova la Cappella Camuso, che conserva la mummia di Zio Vincenzo, un uomo morto secoli fa il cui corpo è rimasto intatto. La tradizione racconta che faccia miracoli, che compaia in sogno ai devoti e che molti abbiano ricevuto grazie dopo averlo invocato. Una presenza che contribuisce a rendere Bonito un luogo unico, dove modernità e antiche credenze convivono. CLICCA QUI' PER SAPERNE DI PIU'>>>>>