
Il castello risale probabilmente al XI secolo, durante il periodo normanno, anche se non si conosce con certezza l’anno esatto della sua costruzione. I Normanni costruivano castelli strategici su alture per controllare il territorio, e Buccino – che un tempo era l'antica città romana di Volcei – era un punto di grande importanza per via della sua posizione tra Campania e Lucania.
Nel corso dei secoli, il castello è passato nelle mani di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Sanseverino, potenti feudatari del Sud Italia. È possibile che sia stato ampliato o ristrutturato più volte, specialmente durante l'epoca sveva e aragonese.
Doveva essere piuttosto imponente, con torri di avvistamento, mura merlate e probabilmente un mastio centrale (una torre più alta per la difesa estrema). Come tutti i castelli medievali, serviva sia da fortezza militare che da residenza signorile.
Dal punto più alto si poteva sorvegliare tutta la valle sottostante, e in caso di attacchi, gli abitanti del borgo potevano rifugiarsi entro le sue mura.
Oggi si vedono ancora i ruderi, con alcuni tratti delle mura e delle torri che si affacciano sul paese.
Come molti castelli medievali, anche quello di Buccino è avvolto da leggende e racconti popolari:
Da sempre si parlava di Collegamenti sotterranei: alcuni anziani del posto parlano di gallerie segrete che collegherebbero il castello ad altre parti del paese o addirittura alla campagna circostante. Probabilmente servivano per fuggire in caso d’assedio.
Il castello è in stato di rovina, ma il sito è visitabile e offre una vista spettacolare. Fa parte del Parco Archeologico di Volcei, che comprende anche il museo e i resti dell’antica città romana. La zona attira appassionati di storia, archeologia e trekking.
Quante stanze aveva la torre e a cosa servivano?
La torre principale (o mastio) era il cuore difensivo del castello, solitamente la parte più alta e protetta. Anche se non abbiamo una pianta dettagliata del mastio di Buccino, possiamo fare alcune ipotesi basate su torri simili dell’epoca:
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La torre poteva avere 3 o 4 piani, collegati da una scala a chiocciola interna in pietra o legno.
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Ogni piano aveva una o due stanze, quindi si parla di circa 4–6 ambienti in tutto.
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Le stanze avevano usi diversi:
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Piano terra: spesso usato come magazzino, dispensa o prigione.
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Primo piano: sede della guardia, con piccole feritoie per controllare l’esterno.
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Piani superiori: zona residenziale per il signore o i suoi ufficiali, spesso con camino e piccole finestre.
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Ultimo piano: terrazza o punto di avvistamento.
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Le stanze erano spartane, con pavimenti in pietra o legno, e molto probabilmente arredate in modo funzionale, non lussuoso.
Sotto il castello c'erano ambienti sotterranei molto importanti, e nel caso del Castello di Buccino è documentata la presenza di cisterne e ambienti scavati nella roccia.
A cosa servivano?
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Cisterne: fondamentali per raccogliere e conservare l'acqua piovana. Durante gli assedi, quando le fonti esterne erano irraggiungibili, erano l’unica risorsa idrica.
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Magazzini: per conservare grano, sale, legna, vino, olio, ecc.
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Armerie: per tenere armi e armature lontane da occhi indiscreti.
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Vie di fuga segrete (in teoria): alcune leggende parlano di tunnel sotterranei che collegavano il castello alla campagna, ma non sono mai stati ufficialmente trovati o scavati.
Curiosità sulle cisterne
Le cisterne medievali erano costruite con muri spessi, spesso intonacati con cocciopesto (una miscela impermeabile a base di calce e frammenti di terracotta) per impedire la dispersione dell’acqua.
Raccoglievano l'acqua dalle grondaie dei tetti e la convogliavano nei serbatoi sotterranei attraverso canaline in pietra.
In alcuni casi, come a Buccino, venivano scavate direttamente nella roccia, sfruttando le pendenze del terreno per far scorrere l’acqua verso il basso.
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