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La mummia miracolosa di Bonito: la storia di Zio Vincenzo Camusso prov Av


Nel cuore dell’Irpinia, a Bonito in provincia di Avellino, c’è un luogo che affascina e incuriosisce migliaia di persone ogni anno. Si tratta della cappella dedicata a Vincenzo Camusso, meglio conosciuto come Zio Vincenzo, la mummia che secondo la tradizione popolare compie miracoli.

La sua storia inizia nel 1804, quando l’Editto di Saint-Cloud impose di spostare i corpi dalle chiese ai cimiteri. Durante i lavori di esumazione, in una cripta sotterranea dell’antica Chiesa dell’Oratorio vennero trovati tre cadaveri seduti su delle sedie di pietra. Due di essi si sgretolarono appena furono toccati, ma il terzo rimase incredibilmente intatto. Era un corpo mummificato in modo naturale, con la testa inclinata verso l’alto e il corpo perfettamente riconoscibile. Accanto ai resti fu trovato un biglietto con scritto il nome: Vincenzo Camuso.

Da quel momento nacque la leggenda. Per la gente del posto non era un semplice cadavere, ma un segno di santità. La mummia venne sistemata in una teca e divenne oggetto di venerazione. Ancora oggi centinaia di persone si recano a pregare nella cappella e molti giurano di aver ricevuto grazie e guarigioni dopo aver invocato il suo nome.

Chi era Vincenzo Camusso

Non esistono documenti certi sulla sua vita, ma la tradizione popolare lo descrive come un uomo buono, astemio e molto rispettato. Alcuni lo indicano come ostetrico, altri come un religioso. Si dice che sia morto nel 1588 e che dopo la sua morte il corpo non si sia mai decomposto.

Una parte affascinante della sua storia riguarda le sedute spiritiche: all’inizio del Novecento, un ingegnere originario di Bonito che viveva in Venezuela partecipò a una sessione in cui la medium cominciò a parlare in dialetto bonitese. Disse di essere proprio Vincenzo Camusso e rivelò dettagli sul luogo dove si trovava la mummia, fatti che si rivelarono veri.

I miracoli attribuiti a Zì Vicenzo

La fama di Zio Vincenzo è legata ai miracoli che gli vengono attribuiti. Tante persone raccontano di averlo sognato e di aver ricevuto aiuto nei momenti più difficili. Particolare è il caso delle donne incinte che rischiavano la vita durante il parto e che si sarebbero salvate dopo aver invocato il suo nome. Altri parlano di guarigioni inspiegabili da malattie gravi come tumori o paralisi.

Molti devoti sostengono di aver ricevuto da lui indicazioni in sogno: alcuni raccontano che Zio Vincenzo avrebbe spiegato loro come arrivare alla cappella pur non essendoci mai stati prima. Dentro la cappella si possono vedere numerosi ex voto lasciati da chi ritiene di aver ricevuto una grazia.

Dove si trova oggi la mummia

Oggi la mummia è custodita in una cappella che si affaccia sul Belvedere di Bonito. Si tratta di un piccolo luogo di culto con una teca che conserva il corpo intatto di Vincenzo Camusso. L’interno è semplice ma suggestivo, con pareti piene di foto e ringraziamenti di persone che dichiarano di aver ricevuto aiuto.

Ogni anno arrivano pellegrini non solo dall’Irpinia ma da tutta Italia, attratti dal fascino di questa figura misteriosa che unisce fede e tradizione popolare.

Perché è così importante per la gente

Zio Vincenzo non è mai stato proclamato santo dalla Chiesa cattolica, ma la sua popolarità è enorme. La sua storia è un mix di mistero, religiosità e folclore che resiste da oltre due secoli. Per molti abitanti di Bonito e per chi ha ricevuto una grazia, lui non è solo una mummia, ma un protettore e un punto di riferimento spirituale.


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