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Cappadocia?...no questa non e' Turchia...e' San Nicola All 'Ofra (MT)

Se anche tu, come me, sei cresciuto giocando a Tomb Raider o sognando di esplorare antiche rovine nascoste, allora la chiesa rupestre di San Nicola all’Ofra a Matera è un posto che ti farà battere il cuore. Non è solo una chiesa scavata nella roccia: è un vero e proprio set naturale per chi ama l’avventura, il mistero e la storia che si respira ad ogni passo.

Questa chiesa nascosta nelle gravine lucane sembra un rifugio segreto scolpito dalla natura e dalla mano dell’uomo. Le pareti grezze, le volte intagliate nella pietra, i resti di affreschi che sfidano il tempo ti trasportano in un’atmosfera unica, sospesa tra il sacro e il selvaggio. Camminare qui è come varcare la soglia di un mondo parallelo, un luogo che i monaci hanno creato per meditare e rifugiarsi, lontano dal frastuono del mondo esterno.

E la somiglianza con le chiese rupestri della Cappadocia? È impressionante. Come in quei famosi siti turchi, anche qui trovi spazi nascosti, architetture scavate nella roccia e un’atmosfera quasi mistica. È la testimonianza di una cultura antica, il monachesimo orientale, che ha lasciato tracce profonde in Basilicata tra l’VIII e il IX secolo. La sensazione è quella di esplorare una tomba dimenticata o un tempio segreto, proprio come in un videogioco d’avventura.

Quando sono entrato la prima volta, mi sono sentito come Lara Croft, pronto a scoprire segreti nascosti, a sfiorare le pareti fredde e a immaginare le storie che quel luogo potrebbe raccontare. San Nicola all’Ofra non è solo un pezzo di storia da visitare: è un’esperienza da vivere, fatta di silenzi profondi, di luce filtrata a fatica e di quell’odore di pietra e mistero che ti rimane dentro.

Se ami i viaggi fuori dai sentieri battuti, le emozioni forti e quei luoghi che ti fanno sentire un esploratore in cerca di tesori, devi assolutamente inserire San Nicola all’Ofra nella tua lista. E non dimenticare la macchina fotografica: ogni angolo è uno scatto da immortalare, dall’ingresso scavato nella roccia al dettaglio degli affreschi consumati dal tempo.

Consiglio foto: immortala la magia del contrasto tra la gravina selvaggia e l’ingresso rupestre, poi entra e cerca le incisioni e i colori sfocati degli affreschi, per raccontare tutta la storia con le immagini.