Urbex Taxi

Brutalurbex: castello Medievale, borgo urbex ed infine Brutalismo stile Sovietico in prov AV

Un viaggio tra ghost town, castelli e brutalismo: tre anime urbex in una sola meta

Se sei un appassionato di urbex – l’esplorazione urbana di luoghi abbandonati o dimenticati – allora Bisaccia è il tuo prossimo paradiso. Situata nell’Irpinia più autentica, al confine con la Basilicata, Bisaccia sembra uscita da un romanzo distopico ma con tutta la poesia e il fascino del Sud Italia. Qui, convivono tre identità urbex ben distinte, che fanno di questo paese una meta assolutamente unica nel suo genere. 

Il Borgo Vecchio: il cuore abbandonato

La prima anima urbex di Bisaccia pulsa nei vicoli deserti del centro storico, un borgo antico che si sta lentamente spopolando. Camminare qui è come fare un viaggio nel tempo, tra case pericolanti, porte socchiuse che nascondono cucine ferme ad anni lontani, finestre rotte da cui filtrano solo silenzi e memorie. È il regno del tempo sospeso. Ogni casa abbandonata è una storia, ogni crollo una poesia malinconica.

Ma attenzione: serve cautela. Alcuni edifici sono talmente fatiscenti che anche i piccioni ci pensano due volte prima di appollaiarsi. Non è il solito borgo turistico: è autentico, crudo, emozionante. Il paradiso per chi ama l'urbex senza filtri.

Cliccando sul link che segue potrete vedere alcuni video del borgo vecchio tratti dal canale youtube Bisaccia Bella>>>>>>   

Sempre Urbex interessante Il Palazzo Capaldo di Bisaccia prende il nome dalla famiglia Capaldo, una famiglia di rilievo nella storia locale. In particolare, l'edificio è noto per essere il luogo di nascita di Pietro Capaldo,che ricoprì ruoli di spicco come Presidente della Corte di Cassazione e Senatore del Regno d'Italia agli inizi del XX secolo. Una lapide sulla facciata del palazzo commemora la sua nascita>>>>>>

Il Palazzo Ducale: medioevo a regola d’arte>>>>>

Dall’abbandono alla maestosità medievale, bastano pochi passi. Il Palazzo Ducale, con la sua vista mozzafiato e la sua posizione dominante sul crinale, racconta la storia più nobile del paese. Qui si respira il Medioevo: mura spesse, cortili interni, affacci panoramici sulla valle e un’atmosfera che sa di cavalieri e segreti.

Il contrasto con il borgo abbandonato è potente. È come passare da una poesia decadente a un’epica cavalleresca. Anche questo fa parte del fascino ibrido di Bisaccia.

Bisaccia Nuova: brutalismo sovietico made in Irpinia

Ed ecco il colpo di scena: Bisaccia Nuova. Dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, il paese fu in parte ricostruito... e che ricostruzione! Ci si ritrova davanti a un'esplosione di architettura brutalista, spigolosa, geometrica, quasi ostile nella sua imponenza.

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù progettata dall'architetto Aldo Loris Rossi, è una vera cattedrale del cemento: monumentale, futuristica, imponente come un’astronave sovietica atterrata nel cuore dell’Irpinia. >>>>>>>>

Poco distante troviamo Casa Morano un edificio privato progettato da Aldo Loris Rossi proprio nel contesto della ricostruzione post-sisma dell'Irpinia. È uno degli esempi più estremi e affascinanti della sua idea di architettura organica e brutalista visionaria applicata all'abitare.Casa Morano – Bisaccia (AV)

 Periodo di costruzione: Anni ’80

Stile: Brutalismo organico, sperimentale, con influenze futuriste

 Aspetto: sembra un'astronave in cemento o una torre di osservazione aliena, appoggiata su un pilone centrale

 Perché è importante?

Fa parte del grande piano urbanistico sperimentale di Aldo Loris Rossi, che dopo il terremoto del 1980 trasformò Bisaccia in un laboratorio di architettura radicale.

È una casa privata, ma ha un valore pubblico altissimo per chi ama l’architettura utopica: una scultura abitabile, in perfetta continuità con la chiesa, le scuole, i percorsi pedonali e le altre strutture pubbliche di Bisaccia Nuova.

È un unicum in Italia, e in Europa ha pochi pari. Il suo stile si avvicina ai progetti del gruppo Archigram o ai megastrutturalisti giapponesi degli anni ’60–’70.

 Cosa racconta?

Casa Morano è la prova che persino un piccolo borgo dell’entroterra campano può ospitare avanguardia e visione, se guidato da menti coraggiose. Non è solo una casa, ma un’idea abitativa rivoluzionaria: integrata con la natura, scolpita nel cemento, progettata come un organismo vivente.


Casa Gervasio, i famosi "organi abitativi" e gli enormi blocchi residenziali sembrano usciti da un film ambientato nella Russia post-sovietica.

Qui l’urbex cambia volto: da decadente a distopico. Cammini per queste strade e hai l’impressione di essere finito in una versione alternativa del mondo, tra utopie moderniste e deserti umani.

Un tour fuori dall’ordinario

Bisaccia non è per tutti. È per chi cerca qualcosa di diverso, per chi sa leggere le storie nei muri, per chi ama i contrasti forti: tra antico e moderno, tra silenzio e imponenza, tra decadenza e memoria.

Tre volti urbex in un unico paese:

  • Il borgo che muore, romantico e struggente;

  • Il castello che resiste, simbolo della storia;

  • Il brutalismo che sfida, provocatorio e affascinante.

In una sola visita puoi toccare con mano secoli di storia, architettura, rovina e rinascita. E ti assicuro: non lo dimenticherai.