Se l'idea di sentirvi degli Indiana Jones vi stuzzica, preparatevi! Qui non ci sono serpenti, ma un'avventura che vi porterà a seguire antichi sentieri, a salire più in alto che mai, verso un luogo che, seppur in rovina, conserva intatto un fascino indescrivibile. Benvenuti all'Eremo di Sant’Erasmo e San Giacomo degli Eremiti, un gioiello nascosto nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini.
Immaginate: siete a Santa Maria La Nova di Campagna (SA), a 720 metri di altitudine, quasi a toccare il cielo. Qui, sul versante orientale del monte Ripalta, si aggrappa quel che resta di un antico cenobio rupestre benedettino, documentato addirittura dal lontano 1192. Un tempo era un fulcro di spiritualità , un luogo di pace dove i monaci cercavano la serenità , lontano dal frastuono del mondo. Un rifugio per l'anima, che oggi, nonostante il passare dei secoli, è ancora capace di regalare un senso di quiete profonda a chi ha il coraggio di raggiungerlo.
La storia di questo eremo è affascinante ma frammentaria. Sappiamo che nel 1220, a causa di una disputa interna, una parte dei monaci lo abbandonò per fondare la vicina chiesa di Santa Maria La Nova. Chissà quali segreti o dissidi si celavano tra quelle mura di roccia... E come potevano resistere a una vista così mozzafiato?
A ripagarvi della fatica per arriavare fin quassu': il panorama. Dalla sua posizione privilegiata, potrete spaziare con lo sguardo dagli imponenti Alburni fino al Vesuvio in lontananza. Acerno, i Monti Picentini alle spalle e il Golfo di Salerno che si distende come un quadro davanti ai vostri occhi. È la stessa vista che i falchi godono volteggiando alla vostra altitudine, e vi farà sentire parte di qualcosa di grandioso.
L'Eremo di Sant'Erasmo e San Giacomo non è solo un rudere: è un'esperienza. Un'occasione per riconnettersi con la storia, la natura selvaggia e, forse, anche con una parte più profonda di sé, proprio come facevano i monaci secoli fa, propio nel piu' sano spirito wildex che tanto ci piace.
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