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Acerno: Il Progetto Industriale Borbonico che Ha Anticipato i Tempi del Sud! prov Sa

anticche cartiere di acerno

Unico dei luoghi meno conosciuti e' sicuramente un pezzo di storia industriale campano, le antiche cartiere e ferriere borboniche di Acerno, un viaggio ininterrotto nel cuore dei Monti Picentini, dove il passato industriale del Regno di Napoli pulsa ancora forte tra ruderi affascinanti, corsi d'acqua e l'ingegno instancabile di un'epoca che non smette di raccontare la sua forza nascosta. Le vette maestose di Acerno, avvolte dagli incantevoli boschi del Parco Regionale dei Monti Picentini, celano un tesoro silente, la memoria vivente di un'attività industriale pionieristica, fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno, le cartiere e le ferriere di epoca borbonica, un vero motore economico che, lontano dai riflettori, ha plasmato la storia del Regno di Napoli in modi che ancora oggi possiamo solo immaginare.

Le cartiere di Acerno erano ingranaggi vitali di un'industria avanzata, un luogo dove l'abbondanza di acqua pura, la ricchezza di legname e la forza motrice inesauribile dei corsi d'acqua si fondevano in un connubio perfetto e il legno non era solo tagliato, ma trasformato sapientemente in pasta di cellulosa, la materia prima di una carta di altissima qualità, talmente pregiata da finire direttamente negli uffici del Regno di Napoli e immaginate quanta storia e segreti siano stati scritti su quelle pagine che vi giuro di persona quando sono andato in questo posto magico mi sono venuti i brividi a pensare quanta storia era passata da questi luoghi.

Ma il genio borbonico non si fermava alla carta, perché accanto alle cartiere, il territorio risuonava del lavoro instancabile dei carbonai e il legno, pazientemente carbonizzato in imponenti carbonaie, alimentava le vicine ferriere della Valle del Sele, parte integrante della sofisticata rete industriale del Regno, e qui, il ferro prendeva forma, trasformandosi in utensili essenziali, armi potenti e componenti vitali per l'industria navale e militare borbonica, un'industria pesante che dava forza e indipendenza al Sud con un'organizzazione che farebbe invidia anche ad aziende di oggi.

Le cartiere di Acerno sono tra gli insediamenti industriali più antichi d'Italia, con origini che si perdono tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, un vero primato per il Sud e nel lontano 1848, le due cartiere locali davano lavoro a ben 30 operai, producendo l'impressionante cifra di 8.000 risme di carta all'anno, un volume di produzione che testimonia la loro importanza strategica e la zona di Acerno era un vero polo multifunzionale, infatti oltre a cartiere e ferriere, si trovava una "valchera" per la lavorazione del lino, completa di tintoria, e persino una miniera di lignite, un vero e proprio distretto industriale ante-litteram che univa risorse naturali, lavoro artigiano e visione statale sotto i Borbone.

Oggi, di quella grandezza rimangono soltanto suggestivi ruderi, inghiottiti dalla natura che lentamente si riappropria dei suoi spazi, ma non disperate, nei fitti boschi, con un occhio attento, si possono ancora scorgere le tracce di questa straordinaria epopea, vecchi canali che deviavano le acque, mulattiere consumate dai passi degli operai e imponenti muri in pietra che, silenziosi, narrano una storia di lavoro instancabile, di fatica quotidiana e di un ingegno che ha resistito al tempo, non perdere l'occasione di visitare questo luogo magico dove la natura e la storia si fondono in un abbraccio indissolubile e ti lascio con una delle foto che ho scattato in quel posto per farti capire la sua bellezza


antiche ferriere acerno