
La sua storia si intreccia con quella dei Normanni, i signori dell’Italia meridionale tra XI e XII secolo. A quel tempo il complesso apparteneva a un feudatario locale, ma alla sua morte passò sotto il controllo dell’Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, una delle piĂą potenti della regione.
Proprio grazie ai monaci, Santa Maria del Vetrano divenne un centro di attivitĂ agricola, spirituale e produttiva, con una chiesa, stalle, depositi e un cortile ampio dove si svolgevano le lavorazioni quotidiane.
Il cuore del complesso era la chiesa dedicata a Santa Maria, ampliata nei secoli per accogliere i contadini e i pellegrini.
Accanto a essa sorgeva una torre quadrangolare, un vero punto di osservazione che dominava la campagna: oggi ne rimane la sagoma imponente, che spicca tra le erbacce come un guardiano stanco ma ancora fiero.
Chi visitava il Vetrano nei secoli passati trovava un complesso vivo e operoso; chi lo visita oggi vede ciò che resta di:
un cortile interno dove un tempo si radunavano i lavoratori,
le vecchie murature di fortificazione in pietra,
ciò che rimane della chiesa, un tempo impreziosita da affreschi,
e i resti della torre merlata, la parte forse piĂą affascinante del sito.
Nel folklore locale si racconta la storia — cupa ma struggente — di una castellana sterili che, disperata, fece un voto al diavolo per ottenere un figlio. Il patto era crudele: in cambio della nascita del bambino, avrebbe ceduto la propria anima, e il figlio sarebbe vissuto solo diciotto anni.
Il ragazzo crebbe, ma giunto al sedicesimo anno seppe del destino crudele che lo attendeva. Decise allora di rifugiarsi in un monastero, pregando per salvarsi. Il giorno stabilito dal patto, durante la Messa, si narra che due grosse catene calarono dal soffitto della chiesa — il giovane fu afferrato dal demonio, ma un santo intervento lo salvò, le catene caddero, e il giovane sopravvisse. Resosi monaco, divenne priore del convento e visse fino a 33 anni.
Nonostante l’aspetto decadente, Santa Maria del Vetrano ha ancora un grande potenziale.
Il complesso è stato inserito in iniziative nazionali dedicate al recupero del patrimonio rurale e dei cammini storici: un segnale che qualcosa potrebbe cambiare.





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