Storia dell’abbandono
Palomonte Vecchio fu gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1980, che colpì duramente molte zone della Campania e della Basilicata. A causa dei crolli e dell'insicurezza strutturale, una parte della popolazione fu costretta a lasciare le abitazioni. Con il passare degli anni, intere palazzine, case in pietra, scalinate e stradine acciottolate vennero completamente abbandonate. Il paese nuovo è stato ricostruito in una zona più sicura.
Com'è oggi Palomonte Vecchio
Oggi Palomonte Vecchio è una zona completamente disabitata, in gran parte chiusa al traffico, dove si susseguono palazzine abbandonate, muri scrostati, finestre vuote e vegetazione spontanea che si insinua tra le crepe. La zona è silenziosa, sospesa nel tempo. Nonostante lo stato di degrado, conserva un fascino suggestivo, e rappresenta una meta molto interessante per:
-
appassionati di urbex (esplorazione urbana),
-
fotografi,
-
ricercatori di storia locale,
-
curiosi del “paese fantasma”.
Alcuni edifici mostrano ancora elementi architettonici di pregio, come archi in pietra, portali antichi, affreschi ormai sbiaditi, e muretti a secco.
Interesse turistico e culturale
Anche se il Comune non ha ancora valorizzato pienamente questa parte storica, Palomonte Vecchio ha tutte le caratteristiche per diventare un bene culturale da preservare, magari come:
-
parco della memoria del terremoto,
-
percorso turistico guidato,
-
area per trekking urbano o eventi artistici.
Ma a Palomonte c’è una struttura molto particolare: la Chiesa di Santa Croce, che dà l’impressione di essere composta da due chiese sovrapposte.
Perché due chiese una sull’altra?
Questa particolarità è dovuta alle ricostruzioni e ampliamenti nel corso dei secoli:
-
La prima chiesa, più antica, risale probabilmente al XVI secolo ed era molto semplice, con un’unica navata e strutture in pietra locale.
-
Nei secoli successivi, probabilmente tra il XVII e XVIII secolo, la comunità decise di ampliare e sopraelevare l’edificio per renderlo più maestoso, creando una seconda chiesa sopra la precedente, sfruttando le fondamenta originarie.
Questo spiega perché oggi si percepisce la presenza di due livelli, con resti di pavimentazioni e murature antiche sotto quelli più recenti.
Com’era strutturata?
-
Chiesa inferiore (originaria): semplice, con altare in pietra e piccoli affreschi (oggi quasi scomparsi). Funzionava anche come cripta.
-
Chiesa superiore: aveva una navata più ampia, decorazioni barocche e campanile adiacente (oggi crollato o molto danneggiato).
Oggi cosa si vede?
-
Resti delle mura perimetrali, archeggiature interne e alcune porzioni di intonaco.
-
Tracce di due diversi livelli di pavimento.
-
Aperture e archi che testimoniano la fusione di due epoche costruttive.
-
In alcune zone si notano i resti delle scalinate che collegavano i due spazi.
Perché è interessante per l’Urbex?
Perché questo tipo di stratificazione architettonica è rarissima nei borghi abbandonati della Campania: racconta una storia di trasformazioni, devozione e adattamenti nei secoli.

Social Plugin