Abbiamo scattato centinaia di foto, ma scegliere è stato un dramma! Ne abbiamo pubblicate solo alcune perché, diciamocelo, Sant’Angelo Le Fratte è fin troppo fotogenico. È uno di quei posti dove non ti stanchi mai di fare foto: un portone colorato, un vicolo stretto, un pezzo di storia che spunta da ogni angolo... è un vero "paese cartolina" incastonato sotto la montagna.
Il gigante di pietra che ci osserva dall'alto è la statua di San Michele, che domina tutto il borgo con una vista mozzafiato. Ma la vera magia è camminare per le strade e trovarsi faccia a faccia con la vita dei contadini, le leggende e i mestieri di una volta, tutto dipinto sui muri.
Se pensate di vederli in cinque minuti, scordatevelo! A Sant’Angelo ci sono oltre 150 murales (e il numero continua a crescere!). È una caccia al tesoro continua. E la cosa più bella? Non è l'unico posto in zona a "parlare" attraverso l'arte.
Proprio a due passi, c'è Satriano di Lucania, un altro gioiello che non scherza affatto: anche lì i muri raccontano storie incredibili (occhio a quelli sul "Rumita", l'uomo albero!). In pratica, questa zona della Basilicata è il paradiso per chi ama la street art e i borghi autentici.
Le Cantine nelle Rocce: Sapevi che Sant’Angelo è famoso anche per le sue "Cantine Aperte"? Sono scavate direttamente nella roccia della montagna! Ce ne sono oltre 100 e ogni anno ospitano un percorso enogastronomico pazzesco.
Non solo Murales, ma Sculture: Camminando non troverai solo pareti dipinte, ma anche tantissime statue in bronzo e marmo sparse per il paese. È un museo 3D a tutti gli effetti!
La Statua "Social": La statua di San Michele è diventata uno dei punti più "instagrammabili" della Basilicata. Ma attenzione: la salita ti mette alla prova, è un vero pellegrinaggio per polpacci allenati!
Un set cinematografico: Molti registi scelgono questi vicoli perché sembrano rimasti agli anni '50, ma con un tocco di colore moderno che crea un contrasto incredibile.
L'impresa: Fino alla punta della montagna!
Di seguito trovate il link e le foto della nostra esplorazione "estrema": siamo saliti sulla punta della montagna, proprio ai piedi della Statua di San Michele. È altissima, imponente e da lassù il mondo sembra diverso. La fatica della salita? Sparita appena abbiamo visto il panorama.
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