Antica taverna in provincia di Salerno, le taverne erano una sorta di autogrill su strade di grande importanza, qui' i carri in dialetto "i traini" e i loro conducenti 'i trainieri' si fermavano per una sosta .
La Taverna Dimenticata di Teglia: Viaggio tra le Rovine di una Sosta Antica
Incastonata tra le colline di San Gregorio Magno, nella località rurale di Teglia – Furlusiello, sorge (o meglio, sopravvive) il rudere di quella che un tempo era una taverna di sosta. Un edificio oggi divorato dalla vegetazione, ma che un tempo era vitale: un rifugio per viandanti, mercanti, pellegrini e pastori che attraversavano il Sud Italia lungo le antiche vie di comunicazione.
Questa taverna non era un semplice punto di ristoro: era un crocevia di storie, incontri, fatiche e speranze. Situata lungo la Via delle Calabrie – una delle direttrici principali che collegava Napoli alla Calabria – offriva cibo, un tetto per la notte e stalle per i cavalli. Era una vera e propria “stazione di servizio” dell’epoca, costruita per rispondere a bisogni concreti in tempi in cui viaggiare voleva dire affrontare giorni (se non settimane) di marcia.
Oggi resta poco più di uno scheletro: muri sbrecciati, travi cadute, portali divorati dal tempo. Eppure, a guardarla bene, quella vecchia struttura in pietra racconta ancora. Ogni crepa, ogni angolo, sembra voler dire: “Io c’ero. Io ho visto passare il mondo”.
Per chi ama l’esplorazione urbana (urbex), questo posto è una perla grezza: isolato, silenzioso, circondato da campagna e natura. Ma per chi conosce la storia del territorio, è molto di più: è una testimonianza dimenticata, un patrimonio che meriterebbe rispetto e valorizzazione. Oggi nessun cartello ne racconta il passato, nessuna protezione ne impedisce il degrado. E intanto, stagione dopo stagione, la taverna sprofonda nel silenzio.
Forse è tempo di riportare alla luce queste strutture invisibili agli occhi distratti. Raccontarle è un primo passo per salvarle. La taverna di Teglia non è solo un rudere: è memoria viva di un tempo in cui la strada era un’avventura, e ogni sosta poteva diventare leggenda.
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