Il Santuario di Santa Maria di Pietrasanta è uno dei luoghi più suggestivi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Situato sul Monte Picotta (circa 562 m s.l.m.), nel comune di San Giovanni a Piro (SA), regala ai visitatori un panorama unico: da un lato il Golfo di Policastro, dall’altro le montagne del Cilento e, nelle giornate più limpide, le coste della Calabria.
Ma questo santuario non è solo bellezza: custodisce una storia antichissima, leggende affascinanti e una profonda devozione mariana che ancora oggi richiama pellegrini da tutta la Campania e non solo.
Origini e Storia
Il Santuario di Santa Maria di Pietrasanta affonda le sue radici nel Medioevo, con le prime testimonianze risalenti tra il XI e il XII secolo. La sua costruzione è legata al culto mariano, diffusissimo in Campania già in epoca longobarda.
L’edificio attuale è frutto di secoli di trasformazioni:
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XII secolo: nascita del primo nucleo sacro, probabilmente una cappella in pietra.
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XVI-XVII secolo: ampliamenti significativi, con aggiunta di cappelle laterali.
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XVIII secolo: decorazioni barocche, statue e affreschi votivi.
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XX secolo: restauri per consolidare la struttura e rendere più agevole il percorso di pellegrinaggio.
Le Leggende di Santa Maria di Pietrasanta
1. La Madonna sulla Pietra
La leggenda più famosa racconta che un pastore, mentre pascolava le sue pecore sul Monte Picotta, trovò una pietra con l’immagine scolpita della Madonna. Decise di portarla a valle, ma ad ogni passo la pietra diventava più pesante, fino a risultare impossibile da sollevare. Il segno era chiaro: la Madonna voleva restare in quel luogo. Così nacque il santuario.
2. Il Miracolo della Protezione
Nei secoli, la popolazione di San Giovanni a Piro ha attribuito alla Madonna numerosi prodigi: protezione dalle epidemie, dalle carestie e persino dagli attacchi dei pirati saraceni che infestavano le coste del Cilento.
Architettura e Cosa Vedere
Il santuario è un esempio di semplicità e devozione, ma custodisce elementi di grande valore:
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Facciata sobria in pietra, con un campanile che svetta sul panorama.
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Interno a navata unica, decorato con stucchi barocchi.
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Altare maggiore, dove si conserva la pietra miracolosa con l’immagine della Madonna.
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Ex voto lasciati dai fedeli, testimonianze di grazie ricevute.
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Statue lignee e dipinti antichi, alcuni risalenti al XVII secolo.
A cosa serviva il Santuario
In origine, era un luogo di eremitaggio e pellegrinaggio: un punto di riferimento spirituale per i monaci che percorrevano i sentieri cilentani e per i viandanti che si spostavano tra la costa e l’entroterra.
Ancora oggi è meta di pellegrini, soprattutto durante la festa dell’8 settembre, dedicata alla Natività di Maria.
Contiene reliquie?
Non custodisce ossa di santi o reliquie classiche, ma:
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La pietra sacra con l’immagine della Madonna, considerata miracolosa.
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Oggetti votivi e ex voto offerti dai fedeli.
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Alcune opere d’arte sacra di pregio.
Come Arrivare al Santuario
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In auto: Da Sapri o Policastro Bussentino, seguire la SS18 e le indicazioni per San Giovanni a Piro. Da qui, una strada panoramica porta al santuario.
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A piedi: Il santuario è meta di trekking grazie ai sentieri che partono da Marina di Camerota e San Giovanni a Piro. Il percorso regala viste spettacolari.
Perché visitarlo?
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Panorama mozzafiato sul Golfo di Policastro e sul Monte Bulgheria.
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Atmosfera mistica e silenzio che invita alla meditazione.
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Patrimonio artistico e storico unico nel Cilento.
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Percorsi naturalistici che lo collegano ad altre meraviglie cilentane.
Eventi e Tradizioni
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8 settembre: festa della Natività di Maria, con pellegrinaggi, messe e processioni.
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Primavera e estate: meta di trekking religioso e fotografico.
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