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Morigerati: il Paese che conquista e affascina tra Mulini e Grotte Incantate prov Sa

C’è un angolo di Cilento dove il tempo si diverte a giocare a nascondino, l’acqua canta canzoni antiche e il cinema si infila tra le pale di un mulino come un attore in cerca di applausi. Benvenuti a Morigerati, dove la natura è da Oscar, il mulino è il vero protagonista e le grotte sono da oscar per gli effetti speciali anche se sono reali !

Ma come funziona ‘sto mulino? (Spoiler: è geniale!)

Dimenticate le ruote giganti da film americani: il mulino di Morigerati ha una ruota orizzontale, più discreta ma furba come una volpe. In gergo tecnico si chiama ruota idraulica “a tazze” o “a cucchiai”, ed è nascosta sotto la struttura, alimentata da un canale (detto bottaccio) che convoglia l’acqua in pressione. L'acqua cade sulla ruota e... zac!, trasforma la forza della corrente in energia rotatoria.
Insomma: un motore ad acqua prima che inventassero l’elettricità. Altro che Tesla!

Questa forza fa girare le macine di pietra, che schiacciano il grano e lo trasformano in farina. Il tutto senza consumare un solo watt: solo acqua, ingegno e una buona dose di pazienza contadina.

l mulino è molto antico, risale almeno al XVIII secolo, anche se alcune strutture murarie potrebbero essere più vecchie. Fu costruito da famiglie locali, molto probabilmente contadine o mugnaie, che sfruttavano la forza del fiume Bussento per macinare grano, mais e altri cereali.
Nel ‘700 era normale che ogni comunità ne avesse uno, e quello di Morigerati era tra i più attivi della zona, grazie all’acqua sempre abbondante del fiume sotterraneo.

Oggi è stato restaurato e rimesso in funzione dal WWF, che lo gestisce insieme all’oasi naturalistica delle Grotte del Bussento. Una vera chicca d’epoca che oggi macina più emozioni che farina!

E quel pozzo sul tetto? Non è mica un errore…

Presumibilmente perche' non sono ne uno storico ne un archeologo , ma chiedendo un po in giro sembrerebbe che  quel pozzo che spunta dal tetto non è un vezzo architettonico: serve a raccogliere l’acqua piovana, o a prelevarla direttamente da una cisterna scavata nel terreno. In passato era utilissimo sia per usi domestici (lavare, cucinare, dissetarsi), sia per il funzionamento del mulino in periodi di secca estiva.

Insomma, un esempio di architettura rurale intelligente, dove ogni pietra ha un senso, e ogni goccia d’acqua è trattata come un piccolo tesoro.

Le Grotte del Bussento: una fiaba sotterranea firmata WWF

A pochi passi dal mulino – ma sembrano chilometri di incanto – ci sono le Grotte del fiume Bussento, una riserva naturale del WWF che ti catapulta direttamente in un film fantasy.

Il fiume qui fa il prestigiatore: scompare a Caselle in Pittari e ricompare a Morigerati, scavando grotte, canyon e paesaggi da togliere il fiato. Si scende lungo scalinate in pietra, si attraversano ponticelli da cartolina, si ascolta l’eco dell’acqua che sembra ridere. E forse lo fa davvero, perché sa dove si trova: nel cuore segreto della meraviglia.

E a sorpresa… ciak si ride! Il mulino diventa star del cinema

Ma aspetta, non è finita qui! Perché il mulino di Morigerati non si accontenta di essere una meraviglia naturalistica: vuole anche la sua parte di gloria sul grande schermo. E se la prende, eccome!

Nel 2015 è stato girato proprio qui il film comico "In fila per due", diretto da Bruno De Paola, una commedia grottesca e surreale che parla di un’Italia un po’ smarrita, ma capace ancora di ridere di sé. E tra le scene più poetiche e simboliche... spunta lui, il mulino, con la sua eleganza silenziosa e il suo fascino da star d’altri tempi.

In un mondo che corre troppo, il mulino resta lì, immobile e saggio, e fa da sfondo a un’umanità stralunata, buffa e tenera. Insomma: una spalla comica perfetta, ma in pietra e muschio.