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Castello Guerritore di Oliveto Citra SA: storia, leggende e apparizioni mariane!

In cima al borgo di Oliveto Citra, dove il vento sembra portare sussurri di altri tempi, si staglia il Castello Guerritore. Non è solo un mucchio di pietre antiche: è un luogo dove la storia, le leggende e la fede si intrecciano come in un racconto gotico dal sapore campano.

Un castello nato per la guerra... e finito nei miracoli

Costruito intorno all’anno 1100, il castello serviva a tenere sotto controllo la Valle del Sele, un tempo terra contesa tra Normanni, Longobardi e poi nobili famiglie del Regno di Napoli.

Nel corso dei secoli passò in mano a varie casate, ma quella che ha lasciato il segno è la famiglia Guerritore – da cui prende il nome. Cavalieri, feudatari e qualche personaggio non proprio limpido ci hanno abitato dentro.

Il nome “Guerritore” deriva dalla famiglia Guerritore, una nobile casata che divenne proprietaria del castello tra il XVIII e il XIX secolo (cioè tra il 1700 e il 1800).
Anche se il castello è molto più antico – di epoca normanna (XI–XII secolo) – ha preso il nome proprio da questa famiglia, che fu tra le ultime ad abitarlo o a possederlo.

I Guerritore furono baroni o feudatari locali, legati all’aristocrazia del Regno di Napoli.
Durante il loro dominio, il castello fu ristrutturato in parte e probabilmente reso più simile a una residenza nobiliare che a una roccaforte militare.

 Quindi: il castello è normanno per origine, ma prende il nome “Guerritore” da chi lo ha abitato o posseduto per ultimo.

Oggi il castello è mezzo restaurato e mezzo in rovina, e proprio questo lo rende ancora più affascinante: mura sbrecciate, torri che guardano lontano e pietre che sembrano raccontare segreti.

Quante stanze ha il Castello Guerritore?

Non esistono documenti pubblici con una pianta completa moderna del castello, ma sulla base delle descrizioni storiche e di rilievi parziali possiamo dire che il castello aveva:

 Stime:

  • 10–15 ambienti interni principali (tra sale, camere, cucine, dispense)

  • Torri con stanze su più livelli

  • Cortile interno

  • Carceri sotterranee o cisterne

  • Stalle e magazzini esterni

 Stanze principali ipotizzate:

  • Sala del trono o sala delle udienze

  • Alloggi dei signori

  • Camere per servitù

  • Cucina

  • Dispensa e forno

  • Prigioni (documentate)

  • Scala segreta o passaggio nascosto (secondo leggende)

Oggi molte stanze sono in rovina o parzialmente crollate, ma alcune sono state consolidate e usate per eventi pubblici.

Le apparizioni della Madonna: fede o fenomeno inspiegabile?

Nel 1985, qualcosa di strano accadde.

Alcuni bambini dissero di aver visto una donna bellissima, vestita di luce, che li guardava in silenzio vicino al castello. Era la Madonna, dicevano. E non furono soli: adulti, pellegrini e anche qualche scettico raccontarono episodi simili nei mesi successivi.

Da lì in poi, Oliveto Citra è diventato un luogo di pellegrinaggio spontaneo, un po’ fuori dai circuiti ufficiali della Chiesa, ma molto sentito dalla gente.

Il castello, da roccaforte militare, è diventato simbolo di fede, speranza e – per qualcuno – anche di redenzione.

Fantasmi, sotterranei e strane presenze

Ma non è finita qui.

Secondo le leggende locali, il castello avrebbe:

  • Un passaggio segreto che conduce fuori dal paese, usato dai nobili in fuga

  • Celle e prigioni dove i condannati venivano lasciati marcire o murati vivi

  • E ancora oggi si dice che qualcuno senta rumori inspiegabili, passi nel buio e voci nei saloni vuoti…

Ci credi o no, il posto di notte non ti lascia indifferente.

Posso visitarlo?

Sì, ma non sempre. Il castello apre solo in certe occasioni: feste religiose, rievocazioni medievali o eventi culturali estivi.

Se ci capiti nel periodo giusto (tipo in agosto), potresti entrare e magari beccarti anche una visita guidata con racconti delle apparizioni. Altrimenti, puoi ammirarlo dall’esterno, magari mentre il sole cala dietro le torri spezzate.