Già vi abbiamo parlato di Forenza per i suoi coloratissimi mosaici che impreziosiscono il borgo.
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Ma oltre a questa esplosione di arte contemporanea all’aperto, c’è un luogo che custodisce la vera anima del paese: il Santuario del Santissimo Crocifisso, un gioiello barocco che da secoli attrae pellegrini e visitatori, emozionandoli con la sua intensità .
Un po’ di storia
Il santuario sorge dove un tempo esisteva un antico convento, ed è stato ricostruito e ampliato nel Seicento dai Francescani. La consacrazione dell’altare maggiore avvenne nel 1728, segno che già allora questo luogo era un centro importante di culto e devozione. Col passare dei secoli la chiesa ha conosciuto ampliamenti, restauri, persino scoperte inattese: sotto il pavimento, negli anni ’80, fu trovata una cripta sepolcrale che aggiunge ancora più fascino al complesso.
Un gioiello barocco
Entrando nel santuario si resta colpiti dalla ricchezza decorativa tipica del barocco. Le tre navate, i fregi dorati, le volte affrescate, i giochi di luce che attraversano le finestre: tutto sembra pensato per coinvolgere i sensi e guidare lo sguardo verso il cuore dell’edificio, l’altare maggiore. Ed è proprio lì che si conserva il tesoro più prezioso di Forenza.
Il Crocifisso ligneo
Al centro del presbiterio, in una nicchia, si trova una statua lignea del Cristo Crocifisso, attribuita a fra’ Angelo da Pietrafitta, frate e scultore del Seicento. Non è un’opera qualsiasi: chiunque vi si trovi davanti percepisce subito qualcosa di unico. Il volto di Cristo è scolpito con tale realismo e ricchezza di dettagli da sembrare vivo. I tratti duri della sofferenza, le ferite, le ossa appena accennate sul corpo: tutto trasmette dolore, compassione e umanità .
La leggenda vuole che lo stesso scultore, insoddisfatto dei suoi tentativi, avesse distrutto il volto e che, al risveglio, lo avesse trovato completato da una mano misteriosa. Un dono divino, si racconta, che spiegherebbe perché questa statua riesca a comunicare tanto intensamente.
Fede e miracoli
Da secoli il Crocifisso di Forenza è oggetto di pellegrinaggi e preghiere. La tradizione popolare lo ricorda come immagine miracolosa, capace di ascoltare le suppliche e di concedere grazie. C’è chi sostiene che il suo volto cambi espressione a seconda da che lato lo si osservi: da una parte il dolore più umano, dall’altra una pace serena, quasi il passaggio dalla sofferenza alla salvezza. Che si tratti di leggenda o realtà , di sicuro la statua non lascia indifferenti.
Perché visitarlo
Il Santuario del Santissimo Crocifisso non è solo una chiesa: è un’esperienza. Qui arte, fede e tradizione si intrecciano, creando un’atmosfera intensa che difficilmente si dimentica. Se siete a Forenza per i mosaici, non fermatevi lì: entrate in questo luogo e lasciatevi colpire dallo sguardo del Crocifisso. Scoprirete che non state ammirando soltanto un capolavoro artistico, ma vivendo un incontro che tocca l’anima.
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