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Masseria Lo Parco, Frigento ... il fascino irresistibile di un casale del 700 dimenticato !

C’è un angolo d’Irpinia dove il tempo si è fermato. Si chiama Masseria Lo Parco, ed è nascosta tra le colline di Frigento, dove la terra profuma ancora di passato contadino e i muri parlano. Non aspettarti una semplice casa rurale: questo è un microcosmo del Settecento, fatto di pietra viva, spirito di comunità e architetture sorprendenti.

Costruita nel ‘700, questa masseria non era solo una casa di campagna, ma un vero villaggio in miniatura. Qui vivevano famiglie intere, si coltivava la terra, si pregava, si allevava, si produceva tutto. Oggi restano segni visibili di quel mondo:

  • Una chiesetta intima e raccolta, dedicata ai Santi Ciriaco, Donato e Gaetano,

  • Una loggia elegante con colonne in pietra, perfetta per dominare i campi dall’alto,

  • E poi, la regina silenziosa del posto: una torre colombaia.

  • Quella torre non era lì solo per bellezza. Serviva ad allevare colombi, sì, ma anche a produrre concime naturale con i loro escrementi. In un’epoca in cui nulla si sprecava, era un simbolo di efficienza agricola… ma anche di prestigio: solo chi aveva terre e potere poteva permettersi una torre del genere.

  • Fede e lavoro, sotto lo stesso tetto

    La piccola cappella era il cuore spirituale della masseria. Quando le campane suonavano, tutti interrompevano il lavoro nei campi e si raccoglievano lì. Un suono che univa, in un tempo senza orologi da polso.

  • Passeggiando tra le pietre antiche della Masseria Lo Parco, qualcosa attira lo sguardo: sulla piccola chiesa spicca una scritta che sembra quasi un avviso deciso — Qui non si concede asilo”.

    • Ma cosa significa? In tempi passati, molte chiese offrivano rifugio a chi scappava dalla legge, come una sorta di zona franca dove trovare protezione. Qui, invece, era diverso: quella cappella era parte di una comunità agricola, fatta di lavoro duro e regole precise.

      La scritta era un modo per dire a chiunque: Non cercate rifugio qui, questa non è una zona franca”. Nessun fuggitivo, nessun malintenzionato poteva nascondersi tra queste mura.

      Era importante mantenere ordine e sicurezza, perché la masseria doveva restare un luogo di pace e lavoro, non un rifugio per problemi.

      Questa semplice frase, scolpita nel tempo, ci racconta quanto la fede e la legge camminassero insieme, anche nei piccoli borghi nascosti tra le colline d’Irpinia. tranquillità della comunità agricola senza accogliere persone “pericolose” o in fuga.

  • Anche se il tempo ha lasciato i suoi segni, la Masseria Lo Parco resiste, bella nella sua decadenza, autentica come poche. Passeggiarci attorno è come fare un salto in una cartolina sbiadita ma ancora viva. Non è un sito turistico nel senso classico, ma è proprio questo il suo fascino: non finta, non ricostruita, ma vera.

  • Mini Tour Urbex & Trekking: Masseria Lo Parco e dintorni selvaggi

    1. Masseria Lo Parco: il cuore del tour

    Inizia dal complesso masseriale, con la sua torre colombaia imponente, la piccola chiesa settecentesca e la loggia elegante. Passeggia tra i muri in pietra, osserva i dettagli architettonici, e respira l’aria d’altri tempi. Perfetto per foto d’impatto e per chi ama i luoghi con storie nascoste.

    2. Sentiero nei boschi circostanti

    Da qui, imbocca uno dei sentieri che si inoltrano nei boschi dietro la masseria. È un trekking soft, selvaggio ma non troppo impegnativo, con panorami sulla valle sottostante e sulla campagna irpina. Attenzione solo alle scarpe: terreno irregolare!

    3. Ruderi e vecchie cascine

    Passeggiando nel bosco o lungo i sentieri campestri, ti imbatterai in piccoli ruderi di vecchie cascine o muretti a secco. Perfetto per chi ama scovare angoli nascosti, un po’ come un’esplorazione urbana ma immersa nella natura.

    4. La fonte nascosta

    Prosegui verso una piccola sorgente naturale che si trova poco distante, dove un tempo l’acqua rinfrescava chi lavorava i campi. Ottimo posto per una pausa e qualche scatto “wild”.

    5. Osservatorio naturale

    Salendo leggermente, trovi un piccolo affioramento roccioso da cui ammirare tutto il territorio di Frigento e le colline circostanti. Momento perfetto per una pausa con vista, immersione nella natura e un po’ di meditazione.

  • Ruderi di Sant’Angelo al Pesco: Dirigiti verso la località Pesco per visitare i ruderi. Esplora le antiche mura e immergiti nell'atmosfera storica del luogo. Il sito ha origini longobarde e fu testimoniato già nel XI secolo, quando una donazione venne fatta al Monastero di Santa Sofia a Benevento. Nel corso dei secoli, l'abbazia-fortezza perse importanza e divenne rifugio per briganti nel XIX secolo. Oggi, i ruderi conservano tracce di mura e strutture che raccontano secoli di storia.Il sito offre un'esperienza autentica per gli appassionati di storia e natura