Se sei sempre alla ricerca di chicche, luoghi insoliti e angolini che raccontano storie affascinanti, allora questa te la devi segnare: a un solo chilometro da Cirigliano, un minuscolo borgo lucano pieno di atmosfera, si nasconde una cappella fuori dal comune, dedicata alla Madonna della Grotta.
Ma qui non stiamo parlando di una chiesetta qualunque. No, questa è letteralmente scavata in un enorme masso di pietra, come se la natura e la fede avessero deciso di stringersi la mano. Non ha campanili né porte in legno scolpito: ha la roccia, la semplicità e una bellezza ruvida e autentica che ti colpisce subito.
Dietro questa piccola meraviglia si cela la figura di Donato Grosso, noto come il "brigante buono" di Avigliano (PZ). Un personaggio che sembra uscito da un romanzo: un ex brigante con un cuore grande, che abbandona la via del crimine per dedicarsi alla spiritualità e all’arte popolare. È lui che, armato più di fede che di scalpello, ha dato vita a questo piccolo santuario nella roccia. Altro che vandali e distruzioni: questo brigante ha creato, lasciando un segno positivo e tangibile.
Oggi la cappella è un luogo che unisce spiritualità , leggenda e quel pizzico di magia che solo certi angoli della Basilicata riescono a trasmettere. Entrarci è come fare un salto indietro nel tempo, quando la fede era una cosa che si scolpiva con le mani e si portava nel cuore, anche nei tempi più duri.
Insomma, se ti piacciono i posti fuori dalle solite rotte, quelli dove puoi dire “ehi, questo non lo conosce nessuno!”, la Madonna della Grotta di Cirigliano è perfetta per te. Una perla nascosta tra gli alberi, firmata da un brigante dal cuore gentile. E se ci vai, mi raccomando: portati la macchina fotografica, ma anche un po’ di tempo per fermarti ad ascoltare il silenzio della pietra.
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