Castelnuovo Cilento (SA) è un piccolo borgo ancora lontano dal turismo di massa, ma non per questo privo di fascino — anzi, è proprio questa sua autenticità a renderlo speciale. Tra le sue stradine silenziose e i panorami mozzafiato si cela un tesoro d’arte singolare e toccante: le incredibili creazioni in ciottoli dell'artista autodidatta Guerino Galzerano, conosciuto da tutti come “l’architetto contadino”.
Galzerano non era un artista nel senso classico del termine: era un uomo semplice, un contadino che non aveva mai studiato arte. Eppure, aveva dentro di sé una visione e una sensibilità fuori dal comune. Con pazienza infinita, raccoglieva personalmente i ciottoli sulle rive del fiume, selezionandoli uno a uno, e poi — con l’aiuto del suo asinello — li trasportava fino al paese per dare forma alle sue opere.
La sua storia è fatta di luci e ombre: una vita segnata da eventi difficili, a tratti drammatici, ma anche da una straordinaria capacità di trasformare il dolore in bellezza. Le sue creazioni — case, scale, pareti, fontane, tutte interamente ricoperte di ciottoli — sembrano uscite da un sogno mediterraneo. Chi le osserva per la prima volta non può fare a meno di pensare a Gaudí e alla sua Sagrada Família: un parallelo spontaneo, tanto che in certi angoli sembra davvero di essere in Spagna, catapultati nel cuore di Barcellona.
Ma Galzerano era molto più di un costruttore visionario: era anche un uomo profondamente saggio. Sulle sue opere si possono ancora leggere alcuni dei suoi motti incisi, pensieri semplici ma ricchi di verità, come:
“Se bruciano il campo di grano, seminatelo. Se distruggono la vostra casa, ricostruitela.”
Una frase che parla di resilienza, di dignità, di speranza. Un insegnamento semplice ma universale: non arrendersi mai, trasformare la perdita in rinascita.
Altri suoi pensieri, impressi sui muri delle sue opere o tramandati dalla memoria popolare, completano il ritratto di un uomo che aveva capito il valore dell’essenziale:
“Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, critica.”
“La vera arte non si impara, si sente.”
“Ho più fantasia che soldi, ma con la fantasia si può tutto.”
Questi aforismi, lasciati come segni del suo passaggio, fanno delle sue creazioni un dialogo continuo tra pietra e pensiero.
Visitare Castelnuovo Cilento è come immergersi in una favola di pietra, dove ogni muro racconta qualcosa, e ogni ciottolo è una piccola parte di un sogno più grande. È un luogo che parla al cuore di chi sa ascoltare.
Visitare Castelnuovo Cilento è come entrare in un mondo sospeso, dove arte e natura si fondono in modo quasi magico. È un viaggio nel tempo, ma anche nell’anima di un uomo che, senza conoscere la tecnica, ha saputo toccare la poesia.
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