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Sembra un Set di Game of Thrones… Ma È Tutto Reale (e in Campania!) ghost town San Severino di Centola!

 C’è un posto nel cuore del Cilento dove il tempo ha messo in pausa la sua corsa. Si chiama San Severino di Centola e non è solo un borgo abbandonato: è una macchina del tempo senza istruzioni, una meraviglia incastonata su una rupe che guarda la valle del Mingardo con aria saggia… e un po’ malinconica.

Qui non troverai file di turisti o souvenir. Troverai rovine sospese tra cielo e terra, pietre che raccontano storie, e un silenzio così intenso che ti sembrerà di sentir parlare i muri.

Questo gioiello medievale ha preso vita intorno all’anno Mille, grazie alla potente famiglia dei Sanseverino. Per secoli ha vissuto, respirato, custodito vite e segreti. Poi, lentamente, è entrato in letargo. Con l’arrivo della ferrovia a valle, la gente se n’è andata e il borgo ha cominciato a spegnersi, casa dopo casa, fino all’ultimo abitante che ha chiuso la porta nel 1977. Da allora, nessuno è tornato a viverci. Ma il borgo… vive ancora.

Se sei un* esplorator* dell’anima, amante dell’urbex o anche solo in cerca di un’avventura fuori dal comune, San Severino è il tuo posto segreto.

Passeggia tra vicoli di pietra coperti di edera come in un film fantasy.

Saluta le case senza tetto, con finestre spalancate sul nulla e sull’infinito.

Raggiungi i ruderi del castello e goditi uno dei panorami più spettacolari del Cilento.

Immagina le storie, ascolta il vento, lasciati attraversare dal mistero.

Spoiler: ti ruberà il cuore

San Severino di Centola non è un borgo fantasma qualsiasi. È un posto che non si dimentica. Un piccolo scrigno di mistero, storia e magia a cielo aperto. Una meta che sembra dirti:

“Vieni. Guardami. Scoprimi.”

San Severino di Centola è una vera ghost town?

Sì, eccome! Non nel senso horror hollywoodiano con apparizioni a ogni angolo, ma nel senso più autentico e suggestivo del termine: è un borgo abbandonato, disabitato da decenni, con case vuote, vicoli deserti, finestre senza vetri… e un silenzio così potente che ti sembra di sentire il respiro della storia.

È una ghost town del Cilento, e rientra a pieno titolo tra i luoghi urbex più belli e accessibili del Sud Italia. L’ultimo abitante ha lasciato il borgo nel 1977, e da allora nessuno ha più vissuto lì in pianta stabile. La natura si è riappropriata del luogo, ma senza cancellarne il fascino: tutto è ancora lì, come in stand-by, pronto per essere scoperto.

A differenza di altri borghi abbandonati, San Severino di Centola non ha vere e proprie leggende oscure o racconti paranormali noti, almeno non nei documenti ufficiali o nella tradizione popolare diffusa online.

Tuttavia, il fascino del mistero è tutto lì, nella sensazione che ti avvolge mentre esplori. È quel tipo di luogo dove:

ti guardi intorno e hai l’impressione di essere osservato (dagli spiriti del passato, o da qualche lucertola troppo curiosa);

ti aspetti che da una porta mezza aperta esca un vecchietto del ‘600 con una brocca in mano;

le voci del vento sembrano parole antiche, sussurrate tra le pietre.

Insomma, anche se non ci sono storie di fantasmi ufficiali, San Severino è intriso di atmosfera. Ed è quella la sua leggenda: un borgo che, pur abbandonato, continua a raccontare.